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benessere psico fisico

Edifici costruiti guardando al benessere psico-fisico.

Il benessere psico-fisico

I principi architettonici da rispettare, le tecniche Olistiche e significato del termine

Vivere sulla terra non è semplicemente attraversarla e scegliere di seguire regole che ci fanno ammalare in strutture che spesso sentiamo come claustrofobiche e dalle quali non vediamo l’ora di scappare per goderci momenti di riposo che cancellino magari ore meccaniche e private di energia. L’approccio olistico può riguardare una serie di questioni e non si limita all’omeopatia o allo Yoga, si integra anzi perfettamente in ogni aspetto della vita compreso quello dell’architettura sostenibile.

Se pensiamo a tutta quella vasta gamma pratiche e abitudini che in loro incorporano il concetto di Olistica potremmo fare un elenco davvero vasto. Per il momento ci limitiamo a selezionare solo alcune delle abitudini e pratiche che misurano una vita vissuta seguendo i principi di questo termine.

  • Cibi sani e diversificati

  • Spazio per se stessi e per la propria serenità

  • Omeopatia

  • Riduzione progressiva dello stress

  • Amore verso concetti che migliorino e non impattino l’ambiente

Il termine specifico deriva dalla lingua greca e da olos che significa totalità quindi esprime il tutto ecco perché quando si parla di Olistica si può anche parlare di edilizia sostenibile e insieme cibi che contribuiscono alla serenità totale partendo dalla cura individuale per poi tendere a curare il pianeta.

Architettura Olistica

Se iniziamo a guardare all’individuo per poi concentrarci sullo spazio esterno ci rendiamo conto che facciamo parte di un tutto e che questo tutto agisce su noi stessi nel bene e nel male ed è probabilmente da questa semplice lezione che nel corso della storia sono nate diverse discipline che hanno a che vedere con la medicina alternativa, con filosofie atte a costruire benessere e anche nel campo dell’architettura a strutture che guardassero al benessere delle persone legato appunto a concetti olistici.

 

La medicina olistica

Questa è una disciplina che considera l’individuo nella sua interezza, come persona, e non si limita ad osservare unicamente i sintomi legati alla malattia specifica della persona quanto piuttosto guardare anche agli aspetti emotivi e spirituali. Glia spetti fisiologici sono certamente importanti e la medicina tradizionale tende a valutare solo questi mentre quella olistica osserva una serie di cose che appartengono comunque alla persona e che contribuiscono – secondo questo pensiero – a far sviluppare le malattie. Ad esempio la psicologia, la condizione sociale, la condizione ambientale.

Medicina OlisticaArchitettura Olistica il verde è un aspetto importante

L’equilibrio complessivo viene osservato e non solo il singolo aspetto della malattia.

Se vogliamo dare uno sguardo più da vicino di pratiche che affondano le radici nel concetto di olistica possiamo parlarvi di:

  • Omeopatia per via della connessione tra natura e essere umano che tiene sempre in considerazione

  • Agopuntura e yoga che trattano magari un dolore di schiena ma si concentrano anche sul percorso che questo ha fatto.

Curarsi prendendo in considerazione che un dolore è il risultato di uno stile e di un percorso significa approcciarsi coerentemente alla medicina olistica, tema che viene ad esempio trattato in questo articolo. La domanda a questo punto è:

Ma cosa centra tutto ciò con la Bio edilizia e con l’edilizia in generale?

A questa domanda essenziale per comprendere come si coniugano esperienze dirette di cura con l’ambiente vissuto, può rispondere l’architetto canadese Tye Farrow che ha saputo stilare un elenco davvero molto interessante dei principi a cui architetti e progettisti a scelta possono ispirarsi per realizzare edifici che stimolino il benessere di coloro che vi abitano o transitano. Si parte dal principio ideale che l’architettura possa influire sul benessere fisico e psichico di chi la vive. Il legame che si instaura tra salute e costruito è un argomento di cui si discute ormai da diversi anni, e nello specifico ci si concentra sui materiali impiegati e impiegabili, osservando anche agli impianti e all’organizzazione complessiva degli spazi. Altri elementi presi in considerazione da coloro che guardano al tutto sono:

  1. L’illuminazione naturale

  2. La ventilazione naturale

  3. Il benessere umano complessivo oltre a l’impatto ambientale dell’architettura.

In Canada – paese dove l’architetto Tye Farrow ha lo studio Farrow Partners – nel corso di un intervento che si tenne all’Australian Institute of Architects Farrow ha spinto la platea a ragionare e riflettere sul come e quanto gli edifici che abitiamo e nei quali lavoriamo possa realmente contribuire ad uno stato di malessere sullo stato d’animo complessivo, sostenendo che chi fa l’architetto dovrebbe tenerne conto e aggiungendo che l’architettura sostenibile dovrebbe si concentrarsi su materiali eco compatibili e su strutture a zero impatto ambientale ma anche sul benessere umano che verrebbe fornito da uno studio olistico sulle strutture. Questa impostazione deriva dal concetto di salutogenesi, disciplina che studia le fonti della salute fisica e  psichica in rapporto a quelle che causano malattie e malesseri. Da ciò l’architetto sostiene che i luoghi sperduti e isolati a differenza di ciò che si pensa, non fanno bene e calcolando questi elementi fa scaturire una lista.

Illuminazione Naturale Architettura Olistica casa isolata nel bosco

  1. Il contatto con la natura non è semplicemente installarvi una struttura ma prevede un cambio di prospettiva. La natura deve essere considerata una grande madre e va ringraziata e onorata

  2. Olistica significa considerare che ogni luogo ha diverse anime o energie sottili e riuscire ad entrare in connessione con esse può sollevare il nostro stesso spirito.

  3. Un altro aspetto essenziale sta nella progettazione. Talvolta le scelte delle amministrazioni si concentrano sull’esterno di una struttura dimenticando che fa parte di un tutto assai più vasto e così facendo la stessa struttura deperisce invece che arricchire il tempo, lo spazio e le energie individuali di chi la vive.

Per concludere dobbiamo dire che questa metodologia non metodologia si avvale di una serie di principi che pensano sistematicamente e razionalmente a:

  1. L’ambiente come luogo che circonda e non solo come un qualcosa di sfruttabile.

  2. Principi legati all’olistica e ad un approccio alla vita che calcoli il tutto più che il particolare.

  3. Pensare che siamo parte di un tutto assai più vasto e che la terra ha un anima, di conseguenza può soffrire anche per mano nostra.

  4. Riflettere sul progetto che può distruggere o creare a sua volta e far si di concentrarsi sul secondo aspetto attraverso la ricerca di un armonia complessiva.

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