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Parquet

Parquet: Tipologie, Texture e Essenze, Prezzi 2022

Quando si parla di Parquet da scegliere per la nostra abitazione, molte sono le domande e i dubbi sui quali riflettere. Scegliere di ristrutturare casa a cominciare proprio dal pavimento, potrebbe risultare molto più semplice ed economico di quanto si possa pensare. Innanzitutto, se volessimo cambiare totalmente il pavimento della nostra casa, il parquet potrebbe rappresentare la scelta ideale.

Perché? Perché il primo vantaggio del parquet è proprio quello di poterlo posare su di un pavimento pre-esistente. Esistono però varie tipologie di parquet da considerare prima di acquistarlo e posarlo. Così come esistono varie texture o essenze da poter scegliere. Altri fattori da tenere in considerazione prima di un eventuale acquisto del parquet, sono:

  • Il senso di percorrenza e l’apertura delle porte
  • Illuminazione (che incide sulla scelta del colore)
  • Dimensioni della stanza
  • Aderenza al massetto ecc.

Posa in opera

Parquet: cos’è?

Il parquet, chiamato anche palchetto, è una pavimentazione caratterizzata da legno massiccio (legno massello, rovere, noce ecc.). Si caratterizza per dover essere assemblato in singole “strisce” di legno, con uno spessore che varia dai 10mm ai 22mm. Essendo un materiale “vivo”, il parquet potrebbe mutare col tempo: difatti, una volta posato, inizia un suo personale processo di ossidazione che spesso lo porta a cambiare tonalità. In base all’esposizione alla luce, difatti, il parquet potrebbe scurirsi lentamente col tempo e anche essere soggetto a sbalzi di umidità che lo porterebbero a restringersi. Si tratta di una pavimentazione sempre più di tendenza e sempre più apprezzata perché caratterizzata da diversi vantaggi, come:

  • isolamento termico
  • facilità di pulizia
  • economicità della realizzazione
  • eleganza e praticità
  • possibilità di realizzazione su pavimento pre-esistente

Esistono, inoltre, diversi metodi di posa, tra i quali possiamo individuarne tre principali:

  • flottante (o galleggiante) che prevede l’applicazione del parquet su sughero o materiale polimerico isolante
  • ad incastro, quindi senza alcuna colla vinilica ed è anche la scelta più economica
  • prefinito, di cui parleremo in seguito.

Parquet: tipologie

Iniziamo dal parquet tradizionale: classico, interamente in legno massello, costituito da elementi lignei con spessore che varia dai 10 ai 24 millimetri, dotati di incastri maschio-femmina sui quattro lati, per garantire la massima stabilità nella posa (esistono anche alcune varianti senza incastri). Questa tipologia generalmente riceve le finiture di verniciatura, ceratura, oliatura, levigatura e lucidatura durante l’allestimento. Perciò richiede diversi giorni per essere completato. Questo tipo di parquet si presta bene alla realizzazione di varie decorazioni, quali intarsi e disegni geometrici, per donare ad ogni ambiente un tocco artistico, oltre a poter essere levigato più volte per eliminare le parti usurate e tornare come nuovo. Altre tipologie di parquet da considerare, sono:

  • Il parquet prefinito, anche detto multistrato:

Non è completamente in legno massello, ma strutturato in 2 strati con incastri sui fianchi: lo strato superiore, a vista, è sempre in legno nobile e ha uno spessore che va dai 2,5 ai 5 millimetri e quello sottostante, chiamato supporto, è creato con l’assemblaggio di varie lamelle di legno dolce e povero, di solito in abete o in betulla e serve ad arginare le spinte che provengono dal rivestimento nobile, per rendere la pavimentazione del tutto stabile. Vi sono anche parquet prefiniti a 3 strati, che presentano l’aggiunta di una lamina al di sotto del supporto (detta controbilanciatura) che può essere in essenza nobile, in abete o in betulla; questo tipo di parquet presenta il vantaggio di una posa molto più rapida rispetto al tradizionale (sono necessari solo tre giorni di lavoro ed è subito calpestabile); le operazioni di rifinitura sono eseguite in laboratorio, prima del montaggio.

  • Il parquet laminato

Il parquet laminato è la soluzione più pratica, più veloce e più economica per ripavimentare una stanza. È chiamato anche finto parquet in quanto si tratta di un semplice rivestimento e non di un vero e proprio parquet. Questa è difatti una delle soluzioni più apprezzate anche per chi necessita di una ristrutturazione veloce e per chi non ha particolari disponibilità economiche al momento. Non a caso, è molto amato anche nelle case moderne. Dal parquet IKEA ai complementi di arredo, vediamo come procedere.

  • Il parquet antico 

È costituito da vecchio legname di travi e di tavole, recuperato e ripulito dalla presenza di chiodi e dai residui di ruggine; per la fabbricazione dei nuovi pavimenti lignei si selezionano delle lame spesse 4 o 5 millimetri che vengono incollate a dei supporti in legno di betulla, sorrette a loro volta da una lamina, la controbilanciatura, spessa tra i 6 e i 7 millimetri; il parquet raggiunge cosi uno spessore totale di circa 18 millimetri. Per ridare vigore all’essenza che riveste lo strato più superficiale, detto antica patina, vengono applicate vernici speciali, oli e cere; questo tipo di parquet è ritenuto un pavimento di pregio per la sua eleganza e originalità, oltre che per la sua notevole solidità (il legno che lo compone ha vissuto un lungo tempo di stagionatura), è particolarmente indicato per gli ambienti raffinati e dallo stile classico.

  • Il parquet anticato

Da non confondere con il precedente, viene costruito con legname nuovo, lavorato con tecniche che riproducono le imperfezioni causate dal continuo calpestio; Per creare tale effetto in genere si utilizza del legno rustico, pieno di nodi e di fessurazioni, che viene spazzolato e piallato a mano, per dare l’impressione che si tratti di una superficie ruvida e logorata: questa tipologia di parquet risulta essere idonea per ricreare una pavimentazione che abbia sì il fascino dato dai segni del tempo, ma contenendone il costo.

Parquet anticato

Parquet: Texture e Essenze

La bellezza del parquet risiede anche nel suo colore, che contribuisce a creare un ambiente caldo e accogliente. Le texture di un parquet possono caratterizzare l’ambiente, renderlo originale e particolare se ben combinate con le nuances delle pareti e le tonalità dei mobili e complementi d’arredo. Vediamo quindi quali sono le essenze più utilizzate per la realizzazione dei parquet: si dividono in essenze chiare, brune, rosse e scure:

Texture e essenze chiare

  • L’acero europeo è un parquet caratterizzato da un colore tra il giallognolo e il biancastro, che gli conferisce una discreta lucentezza; non è un legname molto durevole, poichè è facilmente attaccabile dai funghi e dai tarli e richiede, pertanto, speciali trattamenti protettivi, ma in compenso l’ossidazione è alquanto bassa, la superficie tende ad ingiallire leggermente nel tempo, senza evidenti mutamenti. (Vedi anche: Parquet bianco)
  • L’acero canadese parquet che ha una tonalità che può variare dal bianco crema al marrone grigiastro e la sua particolare fibratura irregolare lo rende adatto a creare parquet con alto potere decorativo; ha buona resistenza all’urto ed è più duro rispetto all’acero europeo.
  • Il larice, parquet con la sua colorazione bianco-rossiccia, è un legno molto forte e di considervole durezza; presenta una tessitura molto fine, ma la fibra non è sempre dritta e spesso si presenta irregolare.

Parquet chiaro

Texture e essenze brune

  • Il cabreuva incenso, parquet che deve il suo nome al profumo di incenso che emana, si presenta nelle sfumature bruno-gialline o castano tendente al grigiastro oppure cioccolato; è caratterizzato da venature molto mosse e da variegature di colore che esaltano l’aspetto naturale. Il grado di ossidazione è piuttosto alto, pertanto un parquet in questa essenza diventerà molto più scuro negli anni, ma è molto longevo dato che il legname ha elevata durezza e resiste bene agli impatti violenti.
  • Il noce, essenza che viene coltivata anche in Italia, ha sfumature brune tendenti al grigio con venature che arrivano anche al nero; è un parquet duttile e si presta bene alle lavorazioni di piallatura, levigatura e di assemblaggio con viti o colla, garantendo strutture di buona solidità. Viene considerato uno dei legnami più pregiati, anche se è soggetto alle aggressioni dei parassiti, per cui richiede una costante manutenzione.
  • Il legno di rovere è un parquet che si caratterizza per una colorazione bruno giallastra, la fibra è dritta, ma irregolare, l’ossidazione è medio-alta, però resiste bene all’umidità, agli sbalzi climatici e anche ai forti impatti. Mostra una buona resistenza all’attacco di funghi e di muffe e una notevole solidità negli assemblaggi con chiodi e viti.

Parquet scuro

Texture e essenze rosse

  • L’acacia è un parquet particolare nelle sue sfumature rosse, dorate e aranciate, che risaltano in modo particolare dopo la lucidatura. Questo tipo di legname è noto per la sua durezza , che supera molte essenze e non si danneggia nemmeno con gli urti più forti;resiste bene all’umidità, è inattaccabile dai tarli ed essendo flessibile non tende mai a deformarsi.
  • Il ciliegio è un parquet che ha una colorazione dorata tendente al rossiccio, ma ossidandosi diventa bruno; è un legno di media durezza, facilmente lavorabile e dimostra un’ottima tenuta ai chiodi, alle viti e alle colle, inoltre  si presta bene alle operazioni di lucidatura, acquisendo una lucentezza molto gradevole alla vista; da notare che il ciliegio non presenta problemi se  posto al di sopra di massetti radiati.
  • Il merbau è un’essenza originaria del sud est asiatico dalla  colorazione bruno-rossiccia e presenta alcune striature gialle; ha un’ottima durabilità e durezza.

Pavimento color rosso

Concludiamo con le essenze scure, di cui la più usata è il wengè, un legno molto scuro con venature che tendono al nero; ha una struttura compatta, è molto longevo ed essendo già scuro all’origine, non si notano gli effetti dall’ossidazione; è vulnerabile all’attacco di insetti e parassiti, ma sopporta bene l’umidità ed è molto usato per il suo alto potere decorativo. Per quanto riguarda i parquet in legno, ti potrebbe interessare anche il nostro articolo approfondimento sul Parquet in bamboo.

Parquet: Prezzi 2022

I prezzi per il 2022 sono ovviamente prezzi indicativi. Questo perché il costo di realizzazione potrebbe variare in maniera anche esponenziale in base a diversi fattori, come: materiale scelto, tipologia di posa, costi di installazione, levigatura, lucidatura ecc. In linea generale, il costo di un parquet classico varia dai 90 ai 150 euro per metro quadro. Se volessimo fare un esempio degli elementi da tenere in considerazione per la posa di un parquet, potremmo arrivare a queste cifre (sempre indicative):

  • Tavole: in rovere (50-90 euro per metro quadro), ciliegio (60-150 euro per metro quadro), acero (90-160 euro per metro quadro) ecc.
  • Prefinito (ha un costo minore, circa la metà rispetto al costo delle tavole)
  • Costo della posa (varia dai 20 ai 30 euro per metro quadro)
  • Levigatura e lucidatura (varia dai 20 ai 30 euro per metro quadro)

Manutenzione del parquet

Il parquet è indubbiamente una delle pavimentazioni più eleganti in commercio. La bellezza del parquet rispetto ad altre pavimentazioni è dovuta al fatto che il legno è un materiale “vivo”, ma deve essere preservata nel tempo: pulizia e manutenzione del parquet sono due aspetti fondamentali. Per mitigare la formazione di zone colorate diversamente per effetto della naturale ossidazione del legno il primo consiglio è quello di spostare con una certa frequenza  i tappeti, soprattutto dopo la posa in opera.

Il secondo è quello di evitare esposizioni dirette di luce troppo forti in prossimità delle finestre, magari utilizzando delle tende. Con il passare del tempo potranno comunque verificarsi alcuni piccoli  “incidenti”, tra cui: abrasioni dovute al calpestio, assorbimento di liquidi con relativi rigonfiamenti e tanti altri ancora.
Per evitare abrasioni e rigature è decisamente utile la presenza di uno zerbino posizionato fuori dalla porta di ingresso, ma anche applicare feltrini sotto le sedie e gli arredi.

Altrettanto utile è il posizionamento di tappeti nelle zone di maggior passaggio come le postazioni studio con sedie a rotelle. La prima pulizia di un parquet verniciato può essere fatta solamente dopo 7 giorni dalla sua verniciatura, mentre la manutenzione vera e propria può iniziate dopo 2-4 settimane dalla verniciatura. Ma come farla? Il primo passo utile da muovere è quello di utilizzare un aspirapolvere con spatola apposita o un scopa con setole naturali.

Anche l’uso di panni in microfibra elettrostatica capaci di attirare la polvere è consigliato. Da evitare invece, sono le macchine pulitrici a vapore. I lavaggi prevedono l’utilizzo di un panno ben strizzato. È possibile usare acqua non calda, anche unita ad un detergente consigliato dal produttore del parquet. Altrettanto sconsigliati sono i prodotti schiumosi, l’ammoniaca e le sostanze aggressive come alcool e candeggina. Terminato il lavaggio è possibile procedere alla lucidatura con un panno di cotone asciutto.

 

  • Manutenzione del parquet verniciato. Dopo anni di utilizzo la pavimentazione in parquet può presentarsi usurata e danneggiata. Ma c’è una grande differenza rispetto ad altre tipologie di pavimentazione, e risiede nel fatto che può essere completamente rinnovata attraverso la sostituzione di elementi evidentemente danneggiati, nuova levigatura, stuccatura, carteggiatura ed infine con una nuova verniciatura.
  • Manutenzione  del  parquet oliato. La frequenza con cui effettuare la manutenzione del parquet oliato è legata all’usura della pavimentazione, ma mediamente possiamo dire che sia necessaria ogni tre mesi. È fondamentale rinnovare l’olio per nutrire e proteggere il legno, semplicemente stendendo semplicemente una nuova mano di prodotto. Importante è seguire la direzione delle venature del legno.
  • Manutenzione del parquet cerato. Anche per il parquet cerato la frequenza della manutenzione è strettamente legata all’usura. Solitamente è necessario procedere una volta al mese. E’ fondamentale effettuare con una certa periodicità un intervento di riceratura, per restituire lucentezza alla finitura che altrimenti con il tempo annerirebbe. Innanzitutto si deve la vecchia cera, e poi passare un panno inumidito in una soluzione di acqua e di solvente a cera. Infine, dopo un accurato un risciacquo, è possibile procedere all’applicazione di una nuova mano di cera e ad una nuova lucidatura.

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