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Bjarke Igels

Bjarke Ingels

Bjarke Ingels è il nome nuovo dell’architettura contemporanea. C’è chi lo definisce lo Steve Jobs dell’architettura e chi, invece, lo chiama rock star. Ma al di là degli epiteti, bisogna dire che questo giovane architetto danese ha una visione unica, immediata, iconica dell’architettura. Continua a leggere per scoprire tutto quello che c’è da sapere.

Bjarke Ingels biografia

Bjarke Ingels nasce a Copenhagen nel 1974. Studia architettura presso la Royal Academy di Copenaghen e all’Università politecnica della Catalogna, conseguendo il diploma nel 1999. Dal 1998 al 2001 lavora per gli OMA di Rem Koolhaas a Rotterdam. Nel 2001 Bjarke Ingels torna a Copenaghen per iniziare la pratica architettonica con il suo studio PLOT insieme al collega Julien de Smedt.

La società ha rapidamente raggiunto il successo, ricevendo notevole attenzione nazionale e internazionale per i loro progetti creativi. Essi hanno ricevuto un Leone d’Oro alla Biennale di Architettura di Venezia nel 2004 per una proposta per una nuova casa della musica presso Stavanger, in Norvegia.

Il loro primo risultato importante è stato il pluripremiato progetto Case VM a Ørestad, Copenaghen, nel 2005. Nonostante il suo successo, PLOT è stato sciolto nel  2005 e Bjarke Ingels crea Bjarke Ingels Group, BIG.

Bjarke Ingels opere

Nonostante lo studio di Bjarke Ingels sia una realtà giovane,fin da subito inizia a farsi spazio nel panorama degli architetti famosi internazionali. Fra i suoi committenti spiccano Google e LEGO che lo hanno scelto per i loro nuovi headquarter.

Il segreto di questo successo?Una passione smodata per le geometrie audaci, le forme enfatiche, il dinamismo estremo che si sprigiona da torsioni e spirali: essenziale sì, ma senza mai rinunciare a una certa teatralità. Vediamo insieme alcune delle opere più belle dello studio BIG.

Google North Bayshore – Mountain View (in corso)

Bjarke Ingels con il suo studio BIG e Thomas Heatherwick di Heatherwick Studio stanno lavorando insieme per la riqualificazione del Campus Google a Mountain View. Il progetto per il Campus Google prevede la riqualificazione di quattro aree già occupate da uffici della compagnia la cui metratura verrà ampliata significativamente.

bjarke igels google north bayshore
Google North Bayshore – Mountain View
Il Campus sarà realizzato con strutture modulari leggere, disposte liberamente e in modo flessibile così da poter essere spostate facilmente per adattarsi alle esigenze aziendali man mano che si investe in nuove aree.
google north bayshore interno
Dettaglio degli interni
 
Gli edifici saranno protetti da coperture trasparenti sospese, in grado di controllare la ventilazione, l’illuminazione e la climatizzazione in base alle condizioni atmosferiche esterne.
Il progetto, che si propone non solo come luogo di lavoro ma anche come punto di riferimento per la comunità locale, ospiterà punti di ristoro, negozi, ristoranti e piste ciclabili immerse nell’ampio spazio verde.

Sanpellegrino Factory of the Future – San Pellegrino Terme (in corso)

Per la nuova sede di Sanpellegrino Bjarke Ingels Group ha sviluppato un design dalle linee moderne rielaborando la tradizione liberty locale. Archi in calcestruzzo architettonico a faccia vista faranno da cornice alla fabbrica, regalando nuovi scorci sulle Orobie.

bjarke igels sanpellegrino factory
Sanpellegrino Factory- vista dall’alto

La nuova viabilità ed il ponte d’accesso allo stabilimento ridurranno il transito di mezzi pesanti dal centro abitato. Inoltre, la presenza di pannelli fotovoltaici, di impianti ad alta efficienza energetica e di sistemi di recupero delle acque per un consumo razionale delle risorse idriche, sono tutte iniziative coerenti con le politiche aziendali di sostenibilità e rispetto dell’ambiente.

sanpellegrino factory dettaglio dell'ingresso
Sanpellegrino Factory – ingresso

Il progetto della nuova Factory of the Future di Sanpellegrino ruota intorno al design e all’innovazione e vede il proprio concept rivisitato in funzione delle attività logistiche e produttive del sito con un’esperienza diretta che accoglierà visitatori da tutto il mondo. Le superfici vetrate che andranno a ricoprire l’esterno della Factory ricorderanno simbolicamente i diversi stati fisici dell’acqua.

Il benessere quotidiano di tutti i dipendenti sarà incrementato dalla completa ristrutturazione degli uffici e degli spogliatoi, dalla realizzazione di una nuova mensa aziendale, di una nuova area break e di una palestra.

Con i nuovi spazi dedicati alle attività produttive, di circa 2.800 metri quadrati, la futura fabbrica saprà accogliere l’aumento di produttività previsto per i prossimi anni. Il progetto, che interessa i territori di San Pellegrino Terme e Zogno, nasce anche nell’ottica di un rapporto virtuoso con le comunità locali verso cui il Gruppo Sanpellegrino, da sempre, si pone in una posizione di ascolto, sostegno e cooperazione

Museo Atelier Audemars Piguet- Le Brassus (2020)

A Le Brassus, nel cuore di La Vallée de Joux (Svizzera), dove il brand Audemars Piguet ha sede fin dalla fondazione dell’azienda nel 1875, lo studio d’architettura BIG di Bjarke Ingels ha realizzato  l’ampliamento della sede generale del noto produttore di orologi da polso, un padiglione perfettamente integrato nel paesaggio.

Lo studio ha progettato una costruzione contemporanea in vetro a forma di spirale che si accosta, completandolo alla perfezione, all’edificio più antico dell’azienda.

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Museo Atelier Audemars Piguet- Le Brassus

Questa combinazione architettonica simboleggia il connubio fra tradizione e lungimiranza che rappresenta il fulcro dell’artigianalità di Audemars Piguet, celebrando al tempo stesso le sue profonde radici nel territorio. La costruzione a spirale del Musée Atelier si innalza su pareti di vetro curvo che supporta interamente il tetto in acciaio, mentre una rete di ottone corre lungo la superficie esterna per regolare la luce e la temperatura.

bjarke igels dettaglio dell'attacco fra vecchio e nuovo
Dettaglio dell’attacco fra l’edificio storico e la nuova costruzione

Il tetto green aiuta ulteriormente a tenere sotto controllo la temperatura della struttura assorbendo al tempo stesso l’acqua. La spirale è stata progettata per integrarsi perfettamente nel paesaggio circostante. I piani seguono diverse inclinazioni per adattarsi alla pendenza naturale del terreno e offrire le basi della disposizione interna del museo, teso verso un’esperienza spaziale continua e lineare.

museo piguet interno
Dettaglio dell’interno

All’interno, le pareti in vetro curvo convergono in senso orario verso il centro della spirale, prima di muoversi nella direzione opposta. I visitatori si muovono attraverso l’edificio come farebbero attraverso la molla di un segnatempo.

Amager Resource Center – Copenhagen (2018)

Il progetto per il nuovo impianto per la generazione di energia elettrica di Copenhagen è frutto di un concorso bandito nel 2010 e vinto da Bjarke Ingels nel 2011. Già ribattezzato dai cittadini “Copenhill”, l’edificio sorge al posto del precedente termovalorizzatore proponendo un impianto dall’architettura innovativa e all’avanguardia dal punto di vista dell’efficienza e dell’impatto ambientale.

bjarke igels copenhill
Copenhill – Copenhagen
Il termovalorizzatore, infatti, ospita diverse funzioni in grado di renderlo un importante polo attrattivo territoriale. Fra le varie funzioni ci sono un centro sciistico con tre piste da sci di diversa difficoltà e due skilift, una caffetteria, terrazze panoramiche e la più alta parete di arrampicata al mondo (86 metri di altezza per 10 di larghezza).
 
Inoltre,  sul tetto si trova anche un giardino innovativo realizzato dallo studio danese SLA che riproduce un ambiente alpino. Il tema della sostenibilità e dell’innovazione investe anche la struttura, caratterizzata esternamente da un rivestimento in pannelli metallici di forme e dimensioni differenti, progettati non solo per regolare l’illuminazione naturale interna ma anche per supportare il giardino in copertura e raccogliere l’acqua piovana che verrà riutilizzata per l’irrigazione.
bjarke igels copenhill sezione
Sezione del progetto
Il progetto si pone in linea con il piano di sviluppo sostenibile della capitale danese, che prevede di rendere Copenaghen “CO2 neutral” entro il 2025 attraverso l’attuazione di una serie di strategie che comprendono la mobilità sostenibile e il consumo di energia in grado di migliorare anche la qualità della vita della popolazione.

LEGO House – Billund (2017)

Per il quartier generale della ditta di mattoncini più famosa del mondo Bjarke Ingels ha pensato ad un edificio che riflette il senso di gioco e i valori di LEGO. L’edificio è alto 23 metri ed è composto da 21 enormi “mattoni” bianchi impilati uno sopra l’altro coronati da un gigantesco mattone LEGO 2X4.

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LEGO House – Billund

 

Gli spazi e le attività all’interno sono concepite come un villaggio tridimensionale con blocchi sovrapposti e spazi comunicanti. Questi spazi riprendendo la filosofia della LEGO che inventa il gioco attraverso una creatività sistematica.
lego house interno
Dettaglio dell’interno
 
 
Al piano terra si trovano un negozio LEGO, tre ristoranti e una piazza pubblica di 2.000 metri quadri. Il primo e secondo piano ospitano quattro zone di gioco di colore diverso, dove ogni colore rappresenta una fase dell’apprendimento del bambino.

W 57 – New York (2016)

Questo edificio è il primo realizzato da Bjarke Ingels a New York. il W57 è un ibrido fra l’edificio a corte, tipico della tradizione europea, e il grattacielo americano. Grazie a questa forma unica l’edificio riesce a combinare i benefici di entrambe le tipologie: la compattezza e l’alta densità dell’edificio alto, il benessere e il senso di intimità dato da una corte interna.

bjarke igels W57 new york
W 57 – New York

 

L’edificio si presenta quindi con tre lati molto bassi e un quarto, quello nord-est, alto 142 metri che danno vita ad una corte affacciata sul fiume Hudson. In questo modo si è data aria ad un edificio estremamente compatto come il grattacielo. L’edificio con la sua forma dinamica assume connotazioni sempre diverse che cambiano in base al punto di vista. Appare come una piramide da West- Side- Highway, mentre si trasforma in una scenica guglia di vetro dalla 58th Street.
w57 dettaglio della facciata
Dettaglio della facciata
 
Anche in questo caso BIG tratta la corte interna come una vera e propria oasi urbana, visibile dalla strada, a cui si accede dall’Hudson River Park della 57th Street.
 
w57 new york interno
Dettaglio degli interni

 

La facciata è l’elemento di raccordo tra la parte bassa a sud e il grattacielo residenziale a nord. L’effetto è quello di un grande tetto spiovente, costituito da una superficie materica semplice, che si perfora in corrispondenza delle terrazze, tutte rivolte verso sud, capaci di rendere possibile un’interazione tra residenti e passanti.

1200 Intrepid – Philadelphia (2016)

L’edificio 1200 Intrepid nasce dall’incontro tra il masterplan, disegnato da Robert Stern e composto da blocchi rettangolari, e il parco circolare Central Green Park, disegnato da James Corner. Situato a poca distanza dal Philadelphia Navy Yard l’edificio richiama le forme curve delle navi da guerra situate a pochi isolati di distanza.

bjarke igels edificio per uffici a philadelphia
1200 Intrepid _ Philadelphia

 

L’edificio, che si estende su una superficie di 8.500 metri quadrati distribuiti in 4 piani, è caratterizzato da una facciata a doppia curvatura che si piega verso l’interno creando un’ampia tettoia urbana, definita dall’incontro con l’impianto circolare del parco. La facciata è costituita da pannelli di calcestruzzo prefabbricati di varie dimensioni che mentre raggiungono il livello del cornicione ortogonale, si inclinano verso l’esterno.
dettaglio della facciata 1200 intrepid
Dettaglio della facciata
 
All’interno un lucernario provvede all’illuminazione del nucleo centrale dell’edificio e con un gioco di specchi proietta la vista del vicino bacino Navy Yard al centro dello spazio. L’edificio ha ricevuto la certificazione LEED Gold.

Serpentine Pavillon – Londra (2016)

Ogni anno la Serpentine Gallery  di Londra affida la progettazione della struttura che sarà ospitata per tre mesi nei Kensington Gardens ad un architetto di fama internazionale che, al momento dell’invito, non abbia ancora ultimato un’opera nel Regno Unito. BIG Bjarke Ingels Group è stato il sedicesimo studio di architettura a partecipare al programma estivo della Serpentine Gallery.

serpentine pavillon 2016 di BIG
Serpentine Pavillon – Londra
 
Lo studio BIG ha lavorato su un tema basilare dell’architettura: un muro in mattoni. Il muro, riproposto in forma tridimensionale, è stato costruito con telai in fibra di vetro accatastati l’uno sull’altro in modo da ottenere un oggetto scultoreo. L’elemento del muro è poi stato scomposto nella parte inferiore per creare al suo interno uno spazio concavo dove poter ospitare eventi, caratterizzato da pavimenti in legno e profilati estrusi in fiberline.
dettaglio del serpentine pavillon
Dettaglio dell’involucro
 
Questa semplice manipolazione della definizione archetipica del muro ha creato una presenza all’interno del parco che cambiava man mano che il visitatore si muoveva attorno e dentro la struttura. Il prospetto Nord-Sud del padiglione era un rettangolo regolare, Il prospetto Est-Ovest aveva invece una silhouette ondulata. Andando da Est a Ovest, il padiglione era completamento opaco e materico, muovendosi invece da Nord a Sud, era interamente trasparente e immateriale.

Museo Marittimo Danese – Helsingør (2013)

Il progetto di Bjarke Ingels per il nuovo Museo Marittimo Danese è stato sviluppato all’interno di un bacino di carenaggio inutilizzato. Articolato su diversi livelli, il museo, crea nuove relazioni con il contesto circostante. Alla quota della città, le passerelle che attraversano il vuoto connettono il nuovo centro culturale con il castello di Kronborg, al livello del museo, collegano gli spazi interni e permettono nuove prospettive sul bacino.

bjarke igels museo marittimo danese
Museo Marittimo Danese – Helsingør
 
Il piano principale, 7 metri sottoterra, permette ai visitatori di scoprire ed immergersi negli spazi reali di una costruzione navale. L’inclinazione dei piani del museo ha permesso di creare spazi emozionali e scultorei e di collegare le aree espositive con l’auditorium, le aule, la caffetteria e il piano della banchina.
 
L’allestimento museale, realizzato da Kossmann Dejong, appare come una metafora multimediale del viaggio. Il percorso espositivo interpreta il desiderio universale di scoperta, presentando una visione attuale delle nozioni marittime.
 
dettaglio museo marittimo danese
Vista del bacino centrale dall’interno del museo
La realizzazione del museo ha comportato l’utilizzo di tecniche costruttive mai utilizzate prima in Danimarca: il bacino di cemento, con le sue mura spesse un metro e mezzo e il solaio di due metri e mezzo, è stato tagliato, aperto e rimontato. I ponti in acciaio, invece, sono stati realizzati in sezioni giganti sul molo di un’acciaieria cinese e poi trasportati in Danimarca.

8 Tallet – Copenhagen (2010)

Al centro di Ørestad- Copenhagen sorge l’edificio denominato 8 Tallet (“Casa 8”). Questo complesso di appartamenti progettato da Bjarke Ingels è pensato come un piccolo quartiere a sé stante. Infatti è dotato di una serie di servizi generalmente situati solo nel centro cittadino.

bjarke igels edificio 8 tallet
8 tallet – Copenhagen

L’enorme tetto-giardino della struttura è orientato in modo da sfruttare al massimo l’afflusso della luce naturale nelle ore diurne. Il tutto a soli 12 minuti di treno dal centro. Il complesso rappresenta il più grande complesso d’appartamenti realizzato in Danimarca – conta 476 appartamenti, alcuni con giardino privato. Il pian terreno accoglie una piazza commerciale estesa su 62.000 metri quadrati.

corte interna 8 tallet
Dettaglio della corte interna

L’orientamento est-ovest fornisce ad ogni unità abitativa ampia illuminazione naturale. Gli spazi verdi dominano il cortili e il tetto, riducendo l’effetto isola di calore e fornendo piacevoli scorci ai residenti.

Bjarke Ingels curiosità

Bjarke Ingels è considerato la “rock star dell’architettura contemporanea”. La sua ascesa lampo al mondo dell’architettura internazionale ha ispirare un film sulla sua vita. Ma non è tutto: si è anche meritato un posto nella classifica delle 100 persone più influenti al mondo secondo il Time.

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