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Bon Ton: Significato, Regole del Galateo a Tavola e in Casa

Bon Ton, una parola di origine francese che in italiano potremmo tradurre come “buone maniere”. Sempre all’interno del termine bon ton ritroviamo anche il galateo, il significato rimane sempre molto simile. In generale, con il termine bon ton intendiamo un ampio insieme di norme comportamentali con cui si identifica la buona educazione.

Non solo, se parliamo di bon ton riveste un ruolo molto significativo anche il portamento elegante e signorile a seconda della moda e dello stile del periodo storico.

Come vedremo, infatti, il bon ton ha subito una serie di modifiche nel corso della storia. Le regole di buona educazione restano costanti, pur apportando alcune modifiche a seconda del momento e del periodo storico. Per esempio, dallo stile di una icona di eleganza come Audrey Hepburn, sono cambiate alcune cose! La locuzione francese indica in generale un comportamento elegante, raffinato, cortese.

Inoltre, il bon ton e il galateo hanno dettato regole anche relative alla tavola, al trattamento degli ospiti, a come apparecchiare piatti e posate per rivelarsi dei padroni di casa impeccabili.

Il galateo può essere seguito anche quando decidiamo come arredare casa, rispettando regole e indicazioni per creare un’atmosfera armoniosa ed elegante. Il bon ton richiama a un vero e proprio codice, capace di stabilire le aspettative del comportamento sociale così come la norma convenzionale.

Naturalmente, l’obiettivo del galateo è quello di creare e diffondere una serie di regole e norme alle quali è necessario conformarsi per rispettare i canoni del bon ton. Le buone maniere fanno parte di questo comportamento, ne costituiscono la base proprio perché le regole più importanti riguardano proprio l’atteggiamento, l’educazione e i modi. Insieme analizzeremo significato, derivazione e le sue regole.

Bon Ton: Significato

Vediamo ora, più nel dettaglio, il significato di Bon Ton. La traduzione più appropriata in italiano è “buon tono“, ma anche galateo è un sinonimo di bon ton nel linguaggio comune. Si tratta di una espressione usata per indicare modi e comportamenti educati, eleganti così come il galateo, relativo a buone maniere, conformi a quelle condivise da determinati ambienti sociali.

Curiosità

Il termine nasce in Francia, un paese che potremmo definire la patria mondiale dell’eleganza e della buona educazione. La concezione odierna di “buone maniere” nasce il realtà durante il periodo del Rinascimento, un periodo molto florido e di grande evoluzione per l’umanità.

La Francia, patria del bon ton, continua a mantenere consuetudini di questo tipo anche durante il periodo dell’arte moderna, con artisti come Mary Stevenson Cassatt, nata in America ma vissuta a Parigi.

Il periodo storico è compreso tra 1400 e 1500, alla fine di un momento buio come quello medievale. Proprio durante il Rinascimento, avviene un cambiamento che porta alla nascita del bon ton perché la morale virtuosa (honestum) e le forme esteriori di comportamento (decorum) iniziano a delinearsi e a differenziarsi progressivamente.

Fino ad allora, infatti, la virtù interiore e il contegno esteriore erano considerate come un concetto unico e non divisibile. Non solo, il bon ton inteso come buona educazione e maniere sofisticate, appartenevano al patrimonio delle classi cortigiane e cavalleresche. Proprio a partire dall’inizio del Rinascimento, con il declino della cultura di corte, l’ideale di comportamento educato e cortese, legato all’antica istituzione dei cavalieri, divenne comune a tutti. Proprio attraverso la nobiltà si estende a tutta la popolazione.

La buona educazione

In questo modo, diviene estremamente importante definire al meglio le regole e le norme importanti da seguire quando si parla di bon ton. Si tratta di un passaggio storico estremamente importante, in cui un merito delle classi più ricche diventa accessibile anche a persone meno abbienti. Con la nascita dell’Umanesimo, si arriva poi alla definizione ancora più dettagliata di quali sono le buone norme e le regole da seguire.

Origine del Bon Ton

Da dove deriva il termine bon ton? E il sinonimo italiano galateo invece? Come abbiamo già accennato, il termine bon ton arriva dalla patria francese e nasce nel periodo compreso tra Rinascimento e Umanesimo. Le buone norme di comportamento e l’educazione elegante nascono non più solo in relazione a una classe nobile e di corte, ma iniziano a riguardare tutti.

Naturalmente, al tempo, per poter ricevere un certo tipo di eleganza, era necessario ricevere una buona educazione.

conte Baldassarre Castiglione
Giovanni della Casa

Questo non era garantito a tutti, ancora in pochi e abbienti potevano permetterselo. Proprio per questo, uno dei punti di riferimento per l’ideale di bon ton nel 1500 era il conte Baldassarre Castiglione.

Passò alla storia perché sapeva affermare i suoi interessi e farsi valere nella società grazie a un modo sofisticato di porsi, alla cortesia e all’abilità nel gestire i contatti sociali. Il conte fu sempre mosso dagli ideali della bellezza e dell’armonia estetica, considerati come espressione di un animo nobile e elevato.

Parlando invece di galateo, da dove deriva il sinonimo italiano di bon ton? Anche in questo caso, dobbiamo fare un salto indietro nel tempo. Fino ad arrivare ad un vescovo della diocesi di Sessa Aurunca, che consigliò di scrivere al monsignor Giovanni della Casa il celebre libro Galateo overo de’ costumi.

All’interno di questo vero e proprio manuale vengono redatte una serie di regole da seguire per rispettare a pieno il codice del galateo.

Si tratta di un trattato specifico sull’argomento, proprio perché è impossibile raggruppare in un unico testo tutte quelle che sono le regole relative al bon ton. Qui, Giovanni della Casa, spiega come è bene comportarsi in diversi tipi di situazioni, dalla cena al ristorante fino alle presentazioni e alle nuove conoscenze.

L’obiettivo di scrivere un testo è proprio quello di diffondere il più possibile le norme del galateo e renderle più accessibili.

Le regole del Galateo

Come abbiamo detto, il Galateo costituisce un codice creato con l’obiettivo di delineare le regole e le norme di comportamento più importanti da rispettare. Ci riferiamo al portamento, ai modi di atteggiarsi, alla postura da mantenere fino al tipo di presentazione e di apparecchiatura. Un tempo veniva definita “grammatica del comportamento“, proprio perché definiva la forma corretta e il significato delle diverse azioni nei rapporti interpersonali.

La convinzione era che apprendere le norme di buon comportamento doveva infondere nell’individuo sicurezza nelle relazioni sociali, perché poi potesse affrontare qualsiasi situazione con disinvoltura.

Leggere con cura trattati relativi al galateo e al bon ton potrebbe aiutare, anche in un periodo moderno come quello attuale, a rivalutare alcune regole dettate dalla buona educazione spesso dimenticate. Vediamo ora quali sono alcune delle regole più importanti del Galateo.

  • Bon Ton e Presentazione

Secondo le regole del Galateo, come bisogna presentarsi a nuovi ospiti o conoscenti? Riprendiamo le regole descritte nel trattato di Giovanni della Casa, con quale modifica più attuale. Dobbiamo fare la nostra presentazione sempre, per prima, alla persona più importante, preceduta dal titolo di maggiore rilievo. Il titolo può essere di studio, incarico professionale o nobiliare.

La stretta di mano non avviene mai in posizione seduta ma alzandosi in piedi e porgendo la mano destra. Non solo, è la persona alla quale ci si presenta, non quella presentata, che dovrebbe porgere per prima la mano. Per quanto riguarda l’uomo, è sempre d’obbligo alzarsi mentre la donna può decidere a seconda di ciò che preferisce.

  • Bon Ton Precedenza

Come funziona la precedenza tra uomo e donna? Dobbiamo, naturalmente, ricordarci che il codice redatto da Giovanni della Casa fu scritto in un periodo dove l’unica coppia riconosciuta era quella tra uomo e donna. La regola principale è che l‘uomo cede sempre il passo alla donna, per esempio uscendo da un luogo chiuso ed entrando in un ambiente privato e conosciuto, come la casa di parenti o amici.

Quando invece uomo e donna stanno per entrare in un locale pubblico, come un bar o un ristorante, deve essere l’uomo a precedere. Si tratta di una norma difficile da applicare in tempi più moderni, proprio perché ispirata a pieno dalla tradizione cavalleresca. Non a caso, era il cavaliere a controllare un luogo prima della dama, poiché una taverna o un locale potevano ospitare risse o episodi spiacevoli poco adatti a una donna.

  • Bon ton al Ristorante

Al ristorante invece, quali sono le regole da seguire secondo il galateo? Come si deve comportare il cameriere e quali sono le cose da evitare? Il cameriere deve sempre servire il cliente alla sua sinistra per primo e togliere il piatto alla sua destra. Per quanto riguarda il commensale, il tovagliolo si deve tenere aperto sulle gambe, con la schiena dritta e non appoggiata dalla sedia.

Il capotavola deve attendere che i piatti di tutti i commensali siano serviti e, a loro volta, i convitati aspettano che il capotavola incominci per primo a mangiare.

Prima di servire la seconda portata invece, è necessario aspettare che tutti i commensali abbiano terminato il primo piatto. Il pane deve essere mangiato solo durante i pasti principali, non prima di essere serviti né tra una portata e l’altra. Allo stesso modo, è maleducato bere senza prima aver offerto l’acqua o il vino al commensale alla propria destra o sinistra con il bicchiere vuoto.

  • Chiedere il sale

In molti non conoscono questa regola di galateo, ma chiedere il sale al padrone o alla padrona di casa viene considerato maleducato. Questo perché è sinonimo di non aver apprezzato il cibo servito. In generale, la regola è sempre quella di non mettere a disagio chi ci sta ospitando oppure chi ha cucinato per noi. Se invece è il padrone di casa stesso a porre il sala in tavola, non è più un problema.

Bon Ton nell’Abbigliamento

Anche per quanto riguarda l’abbigliamento, ci sono delle regole di buona educazione da seguire che naturalmente si differenziano da quelle del periodo in cui visse il monsignor della Casa. In generale, le regole del vestiario devono rispettare l’occasione nella quale ci troviamo, più o meno formale. Ogni occasione, non a caso, necessita un abbigliamento differente e più adeguato.

Chi lavora in un ufficio, anche a contatto con il pubblico, deve fornire un’immagine seria ed elegante di sè. Per questo, meglio optare per tailleur o vestiti non troppo particolare, sempre puliti e stirati. Se parliamo di donne, meglio evitare scollature profonde o gonne troppo corte. Per gli uomini, cravatte ben annodate e vestiti coordinati tra loro.

Nella nostra cabina armadio dobbiamo sempre avere abiti adatti a ogni evenienza. Possiamo invece optare per abiti più casual e leggeri quando parliamo di abbigliamento adatto per il tempo libero.

Naturalmente dobbiamo sempre rispettare le norme di buona educazione, anche quando non siamo in una situazione formale. Il modo in cui ci vestiamo non deve mai farci sembrare una persona trasandata o poco pulita. Sì a jeans, magliette e maglioni sempre ben stirati e coordinati tra loro.

Quando invece siamo invitati a partecipare ad occasioni più formali, come serate a spettacoli di teatro, cene di gala o ricevimenti, dobbiamo sempre scegliere abiti adatti all’evento. Non troppo sgargianti o scollati, l’eleganza sta anche nella scelta di colori capaci di valorizzarci senza alcun tipo di elogio allo sfarzo o alla volgarità.

  • Bon Ton Accessori

Per quanto riguarda la scelta degli accessori di abbigliamento invece? Quali sono le norme di galateo e bon ton da seguire per essere sempre sofisticati e molto eleganti? Naturalmente tutto dipende dal tipo di accessorio di cui stiamo parlando e dalla situazione. Non a caso, ogni momento di condivisione e di vivere comune ha le proprie regole di buona educazione.

Rispettando le norme di galateo, per esempio, dovremmo sempre toglierci gli occhiali da sole non solo quando si entra in un locale chiuso, per migliorare la nostra visibilità, ma anche quando incontriamo una persona conosciuta. Non a caso, solo in questo modo abbiamo la possibilità di guardarla dritta negli occhi e di salutarla a dovere.

Per quanto riguarda il cappello, invece, le regole di bon ton sostengono che debba sempre essere tenuto in testa dalle signore in ogni occasione, in perfetta tradizione reale inglese. Di conseguenza, anche nei luoghi chiusi, inclusa anche la chiesa. Anche se, a teatro o al cinema, il galateo prevede che questo non debba essere troppo ingombrante per non ostacolare la visuale della proiezione o dello spettacolo delle altre persone.

D’altra parte, gli uomini hanno il dovere di togliere questo accessorio d’abbigliamento non solo nei luoghi chiusi, ma anche nel momento in cui incontrano una donna a passeggio. Le regole del bon ton sostengono infatti che un signore debba salutare una signora togliendosi, anche se per poco, il cappello afferrandolo dalla sua calotta. Questo è un profondo senso di rispetto e di devozione nei suoi confronti.

Bon Ton nel momento in cui si accetta un invito

Nel momento in cui si accetta un invito, come comportarsi seguendo le regole del bon ton? Per prima cosa dovremo sfoggiare, nel nostro atteggiamento, la puntualità. Essa è una virtù sempre molto apprezzata, e una sua mancanza può essere accettata solo in casi circoscritti e occasionali. Non è detto che si debba proprio spaccare il secondo, ma come regola generale è bene arrivare entro i 5 minuti successivi all’orario dell’invito. 

Gli imprevisti possono sempre capitare, ma è bene metterne al corrente chi ci ha fatto l’invito il prima possibile. Ciò vale anche nel momento in cui, per una ragione o per un’altra, si arrivi prima rispetto all’orario previsto. Meglio prima sentire l’altra parte e constatare se disturbiamo o meno. Diversamente, si rischia di mettere a disagio chi ci ospita. L’altra regola, è quella di non presentarci a mani vuote al pranzo o alla cena a cui siamo invitati. Si potrebbe ricorrere, al riguardo, ad un omaggio floreale. 

Su questo punto, molto meglio evitare un presente esagerato, magari un mazzo di fiori talmente folto da richiedere un vaso molto, forse troppo capiente: il principio è lo stesso, evitare un imprevisto per chi ci ospita, che altrimenti sarebbe a disagio. Altra trovata da presentare, il dessert. Attenzione però, perché è sempre bene accordarsi prima in tal senso. Diversamente, sembra che l’ospite si sia presentato al pasto dando per scontato che i padroni di casa non abbiano incluso un dessert nel menu. 

Per quel che riguarda la presenza di un accompagnatore o accompagnatrice, inizialmente non prevista, sarebbe d’obbligo chiamare prima e chiedere se la presenza medesima possa costituire un problema. In caso contrario, presentandosi con una persona inattesa può costituire una figura da evitare.

Bon Ton a Tavola

Andiamo ora a vedere quali sono, invece, le regole del galateo da rispettare a tavola. Possiamo dire che, in questi ultimi mesi, grazie a una cultrice del bon ton e delle buone maniere, le norme di buona educazione da rispettare a tavola sono più comuni anche al grande pubblico. Partiamo dal principio: buon appetito sì o no? Le regole del galateo non prevedono l’augurio di un buon pasto, esistono però alternative rapide. Ad esempio, un cenno della testa con lieve sorriso! Stessa regola prima di un brindisi: lasciate che siano gli occhi a parlare, con un semplice lieve movimento del braccio.

Stiamo parlando di Csaba dalla Zorza, giudice di Cortesie per gli Ospiti insieme all’architetto Diego Thomas e allo chef Roberto Valbuzzi. Vediamo, insieme, quali sono regole di galateo principali da rispettare a tavola.

Curiosità

Naturalmente, è considerato poco educato augurare ai commensali “buon appetito” prima di iniziare a mangiare. Bisogna aspettare che inizi a mangiare il padrone di casa in silenzio e tranquillità, senza intavolare subito una conversazione fitta.

Regole galateo

Postura

Prima di pensare a piatti, bicchieri e posate, è importante capire qual è il comportamento adeguato da tenere a tavola. In questo caso la postura è molto importante. Bisogna sedere con la schiena ben dritta e senza mai poggiare i gomiti sul tavolo. Dunque è necessario badare anche alle braccia, che devono scendere lungo i fianchi e tenere soltanto le mani sulla tovaglia.

Inoltre, uno degli errori più comuni è quello di dire “buon appetito” prima che il pranzo o la cena vengano serviti. Basta un semplice sorriso prima di mangiare, nient’altro.

Piatti e Bicchieri

Imparare ad apparecchiare seguendo le regole del galateo non è affatto semplice, vediamo quali sono le posizioni di piatti e bicchieri a tavola da tenere a mente. Le posate devono essere posizionate ai lati del piatto. Più nello specifico, alla destra del piatto vanno apparecchiati i coltelli con la lama rivolta verso l’interno e per ultimo, all’esterno, il cucchiaio.

Alla sinistra le forchette in ordine di utilizzo e a seconda dei piatti cucinati, sempre dall’esterno all’interno. I bicchieri vanno posizionati sulla metà, a destra del piatto alto.

Il bicchiere del vino deve stare, invece, sopra la punta del coltello e verso il centro il bicchiere dell’acqua. All’altezza dei bicchieri, ma a sinistra, va invece posizionato il piattino per il pane. Il consiglio è di non servire il pane commensale per commensale, meglio lasciare il pane in tavola e dare la possibilità ad ognuno di servirsi da solo.

Solo nel caso in cui è necessario apparecchiare anche il piattino per il burro, questo andrà sulla sinistra e il piattino del pane sarà posizionato a destra. Dipende dal tipo di pietanza che dobbiamo servire!

Galateo delle Posate

Per quanto riguarda le posate invece, come devono essere posizionate secondo il galateo? Durante le pause tra una portata e l’altra, le posate vanno sempre messe nel piatto rivolte verso il basso. Questo per evitare che sughi o oli possono colare sulla tovaglia e sporcare i manici delle posate.

La posizione esatta è raffigurata dalle 20.20 dell’orologio, senza mai sovrapporre le posate poiché segno di poca educazione. Finito il pasto le posate sono rivolte verso l’alto, perfettamente parallele tra loro, per indicare che la pietanza è stata gradita e si è concluso di mangiare.

galateo bon ton

Caffè

Segno di poca educazione, quando ci viene servito il caffè a fine pasto, è quello di leccare il cucchiaino dopo aver mescolare lo zucchero. Il cucchiaino va utilizzato solo per far sciogliere lo zucchero e viene portato alla bocca solo quando dobbiamo mangiare qualcosa, mai per pulirlo.

Il caffè deve essere mescolato con molta delicatezza, meglio se dal basso verso l’alto. Il cucchiaino, dopo aver mescolato il caffè, va poggiato sul lato del piattino, per evitare che macchi la tovaglia.

Brodo

E quando ci viene servito il brodo? Come possiamo fare? Credenza comune è quella di dover raccogliere gli ultimi cucchiai del brodo o del consommé rivolgendo il piatto o la ciotola verso se stessi, invece che verso l’interno del piatto. Questo è un errore comune!

Il galateo ci insegna che, inclinando verso di sé il piatto di brodo, si ha meno padronanza del gesto ed è probabile rovesciare tutto. Inclinandolo verso l’esterno, invece, si riesce a gestire meglio il gesto senza assumere posizioni scorrette e senza rischiare di macchiare nulla.

Ulteriori accorgimenti a tavola

È severamente vietato, per il bon ton, l’uso del cellulare a tavola. Così come è fuori luogo appoggiare il cellulare affianco al piatto. In tutti questi casi, si comunica un messaggio secondo cui non si trova di proprio interesse le conversazioni tenute. Se proprio è necessario tenere sotto controllo il telefono mentre si mangia, avvisare prima di mettersi a tavola, scusandosi per tale necessità. Diversamente, impostare la modalità silenziosa e tenere il cellulare al proprio posto.

Altro aspetto da considerare è evitare a tavola argomenti di conversazione piuttosto delicati, quali sessualità, religione, politica, così come anche entrare troppo nell’intimo e personale. Meglio accettare tutto quel che viene servito in tavola. In caso d’intolleranze alimentari, sarebbe buona educazione farlo presente al momento dell’invito, così che chi organizza il pranzo o la cena possa regolarsi di conseguenza.  

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