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Il mondo del lavoro: requisiti più richiesti

Lavoro: cosa chiedono ai nuovi architetti

Riprendiamo con questa serie l’argomento del mondo del lavoro e di come orientarsi una volta usciti dall’Università.

Attualmente il mercato del lavoro richiede figure professionali iper specializzate: non vi sono più quindi architetti “tuttofare” che si occupano di buona parte del processo progettuale, ma anzi sono sempre di più, soprattutto fra i giovani professionisti, quelli che decidono di intraprendere la strada dello Studio Associato: un modo per “unire le forze”, dove ciascuno apporta al processo creativo le proprie competenze professionali.

Specializzarsi quindi in riqualificazione energetica, piuttosto che in lighting design o progettazione strutturale, o ancora diventare esperti in render, può fornire un’opportunità lavorativa in più, sia per lavorare all’interno di studi già conformati, sia nell’eventualità di intraprendere, magari insieme ad altri, la libera professione.

Per quanto riguarda il lavoro presso lo studio di terzi, ultimamente sono appunto sempre più richieste figure specializzate: molto richiesta è soprattutto la figura dell’esperto in modellazione 3D e rendering; in alcuni annunci di lavoro viene richiesto una specifica familiarità con un programma di moderazione (i più comuni sono Rhino per la modellazione e 3D studio max, Vray, Cinema4D per il rendering).

Il tipo ed il livello di preparazione lo si può ottenere sia frequentando dei Master, solitamente proposti dalle varie scuole universitarie sia pubbliche che private, oppure attraverso corsi mirati (questo vale in particolar modo per le conoscenze grafiche).

Altro requisito sempre molto richiesto è la preparazione linguistica: la conoscenza della lingua inglese è alla base; molti studi anche importanti infatti, sono sempre alla ricerca anche di neo laureati per la partecipazione a contest di livello internazionale, per cui l’inglese diventa di fondamentale importanza.

Per cui, agli architetti del XXI secolo non solo è richiesto di essere creativi, ma anche di avere una preparazione “tecnica” mirata, coadiuvata ad una buona familiarità con la lingua inglese, ormai divenuta indispensabile nell’era della Globalizzazione.

Arch. Elena Valori

 

 

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