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Oggetti di design come regali aziendali: ecco perché sceglierli

Gli oggetti di design possono essere scelti come doni aziendali davvero speciali, se non addirittura esclusivi. Abbiamo voluto approfondire questo tema con gli esperti di Stampasi, lo shop online dei gadget aziendali, che ci hanno aiutato a saperne di più.

A che cosa servono i regali aziendali?

I gadget che vengono usati come regali aziendali sono ideali per promuovere in maniera efficace un marchio in occasione di appuntamenti particolari, come per esempio un congresso, una fiera o un evento di settore. Tra questi, gli oggetti di design esclusivo sono destinati senza dubbio a catturare l’attenzione e a lasciare il segno, sia che vengano regalati ai clienti, sia che vengano concessi in omaggio ai giornalisti. Anche degli accessori semplici come i portachiavi personalizzabili sono in grado di svolgere questo compito nel migliore dei modi. Il pubblico, per altro, al giorno d’oggi ha il forte desiderio di vivere i marchi in una grande varietà di modalità dal punto di vista delle esperienze.

Quindi i gadget aziendali sono indispensabili per tutti?

Non si può negare che offrendo in omaggio degli oggetti personalizzati, a maggior ragione se di design, con impresso il logo della propria azienda si abbia la possibilità di entrare in contatto con nuovi potenziali clienti, ma al tempo stesso di fidelizzare quelli “vecchi”. Come detto, le esperienze che si possono concretizzare sono molteplici, ed è per questo motivo che ogni oggetto di design deve essere scelto, interpretato e preso in considerazione come un vero e proprio mezzo per trasmettere emozioni.

Che cosa vuol dire al giorno d’oggi puntare sul marketing realizzato anche attraverso i gadget?

Con l’aiuto dei gadget aziendali qualsiasi azienda può essere promossa o pubblicizzata, a prescindere dalle sue dimensioni e dal suo settore di riferimento. Un’attività di questo tipo, inoltre, permette di prendersi cura del target, attraverso quella che si può definire a tutti gli effetti come una brand experience. Si tratta di prestare attenzione al cliente e alle sue esigenze, in modo da suscitare in lui o in lei una particolare emozione. Tale emozione sarà funzionale, nel senso che spingerà il consumatore a condividere il gadget e a farlo conoscere, non solo offline ma anche online. La conseguenza di tutto questo è facile da intuire: la popolarità del marchio potrà compiere un notevole passo in avanti. Ecco, quindi, che all’esperienza viene riferita l’emozione, anche se questa costituisce un sentimento che non ha molto a che fare con la razionalità.

È vero che in tale settore ci sono varie tipologie di esperienze a cui si può accedere?

Proprio così. Quella più immediata è l’esperienza dei sensi: si tratta, cioè, di andare a stimolare tutti e cinque i sensi, così che le persone siano motivate a prendere parte a una esperienza sensoriale che coinvolga non solo il tatto e la vista, ma anche l’olfatto, il gusto e l’udito. Nel caso in cui si voglia trovare un appiglio nei sentimenti più intimi del consumatore, invece, lo scopo è quello di dare vita a delle esperienze di tipo affettivo, le quali si possono concretizzare in tanti modi differenti: per esempio, semplicemente nella soddisfazione di acquisto, ma anche in una sensazione di orgoglio che deriva dal possesso di un articolo che in un certo senso è uno status symbol e quindi corrisponde a uno stile di vita.

Ci sono altre esperienze che possono essere chiamate in causa?

In alcuni casi la finalità è rappresentata dalla creazione di esperienze di problem solving e di conoscenza, in virtù delle quali i clienti possono essere impegnati sul piano creativo. È un tipo di esperienza che chiama in causa numerosi strumenti, che spaziano dalla provocazione all’intrigo, passando per la sorpresa. C’è, poi, un tipo di esperienza che si propone di condizionare le interazioni, le esperienze fisiche e gli stili di vita, in contrasto con la sedentarietà. Infine, ecco un’esperienza che si potrebbe definire del relate, e che in realtà racchiude in sé ogni altra esperienza in modo da incentivare il cliente a riflettere sulla relazione con la società invece che sui pensieri privati o sui sentimenti.

Ecco che ne scaturisce l’identificazione del marchio.

Proprio così: da un punto di vista sociologico, essa consiste in una costruzione sociale secondo la quale l’identità della marca deve essere integrata con l’identità che viene percepita dal cliente. Ma questo accade unicamente nel momento in cui il consumatore sperimenta con un brand un’esperienza dalla connotazione positiva. Dopo che si è concretizzata l’identificazione del marchio, questo non è che un riflesso del consumatore e della concezione che egli ha di sé stesso. insomma, non ha davvero senso puntare su gadget promozionali di infima qualità, perché questi rischiano solo di compromettere la reputazione della marca e di mettere a repentaglio quel tipo di attaccamento da parte della clientela di cui si è in cerca. Con un oggetto di design si può essere certi di accontentare e sorprendere il proprio target.

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