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Superbonus

Superbonus: Cosa Cambia nel 2024? Proroghe e Aggiornamenti

La questione attinente al superbonus è di notevole importanza ed interessa un’ampia categoria di utenti. Riguardo al Superbonus 2024, esso ha subito modifiche rilevanti, rispetto alle normative precedenti.

Volendo anticipare i principali punti della modifica, il tradizionale incentivo del 110% è stato eliminato per la maggior parte delle situazioni, tranne che per gli edifici situati in zone sismiche, dove resterà in vigore fino al 2025. Per i condomini, la detrazione è stata ridotta al 70%.

Mentre, per le villette unifamiliari, il Superbonus non è più disponibile, a meno che non siano state rispettate determinate condizioni entro il 2023. Altre novità includono modifiche sulla cessione del credito e lo sconto in fattura, ora più limitati, e l’introduzione di un fondo per cittadini con ISEE basso. Ma vediamo il tutto nei dettagli, così da fornire delle idee ancora più precise sul nuovo ambito che si apre per i contribuenti interessati.

Come funziona il Superbonus?

Fino al 2023, il Superbonus 110% era un’incentivazione fiscale italiana che permetteva ai proprietari d’immobili di detrarre, dall’imposta sui redditi, il 110% delle spese sostenute per specifici lavori di ristrutturazione energetica e antisismica. Il bonus era dunque rivolto a stimolare l’efficienza energetica, ridurre il rischio sismico, e rilanciare il settore edile attraverso l’incremento delle attività di ristrutturazione. Includeva l’installazione di isolamento termico, il rinnovo degli impianti di riscaldamento e l’adozione di soluzioni per la produzione d’energia rinnovabile.

Nel nuovo anno, la detrazione del 110% è stata limitata agli interventi in zone sismiche, per come si accennava, mentre, per la maggior parte degli immobili, inclusi i condomini, la detrazione è stata ridotta al 70%. Non è subentrata un’ulteriore proroga del Superbonus al 110% oltre il 2023, chiudendo la fase d’incentivazione massima per ristrutturazioni energetiche e antisismiche. Le modifiche poste in essere mirano ad un maggior controllo dei costi pubblici, e ad una maggiore selettività nell’applicazione degli incentivi.

Il Superbonus al 110% rimarrà dunque valido fino al 2025, esclusivamente per gli immobili situati nelle zone sismiche. Tale misura è intesa a sostenere le ristrutturazioni e i miglioramenti antisismici in aree particolarmente vulnerabili a terremoti. Ciò è indice di un impegno continuativo dello stato nell’assicurare maggiore sicurezza, sia sul piano strutturale che energetico, in contesti ad alto rischio sismico.

Modifiche e aggiornamenti al 2024

Nel 2024, il Superbonus per i condomini e specifiche categorie come ONLUS e ASP ha visto quindi la già citata riduzione della detrazione, dal 110% al 70%. Il riferimento è ad una modifica che segue una particolare linea di tendenza: una graduale riduzione delle detrazioni nel tempo, espressione di un orientamento del governo verso una maggiore sostenibilità fiscale. La percentuale ridotta, in altre parole, mira a bilanciare, da una parte il sostegno continuo ai miglioramenti energetici e strutturali degli immobili, e dall’altra la necessità relativa al contenimento delle spese pubbliche, in un quadro di politica fiscale più ampia.

Quanto ai lavori avviati nel 2023, rispettando i termini del Superbonus 110%, è stata introdotta una sanatoria. Ciò implica che, anche se il superbonus al 110% non è più prorogato per il 2024, sarà riconosciuto il credito d’imposta per i lavori realizzati e asseverati entro la data del 31 dicembre 2023. A partire dal 1° gennaio 2024, invece, si applicano le nuove percentuali di detrazione, che sono state ridotte al 70% per le categorie precedentemente qualificate per il 110%, adattando il regime di incentivi alle nuove politiche fiscali e di bilancio.

È stato poi istituito un fondo specifico. Quest’ultimo con l’obiettivo d’aiutare i cittadini con un ISEE fino a 15.000 euro, nel coprire la differenza tra la precedente aliquota di detrazione, del 110%, e la nuova, fissata al 70%. Il suddetto fondo si applica alle spese sostenute dal 1° gennaio al 31 ottobre 2024, realizzando un aiuto diretto ai cittadini economicamente più vulnerabili, al sostenimento delle spese di ristrutturazione energetica ed edilizia. Da precisare come il contributo, concesso tramite il succitato fondo, non concorre alla formazione della base imponibile, e sarà erogato direttamente dall’Agenzia delle Entrate.

Come utilizzare il Superbonus

Con la finalità di richiedere il Superbonus, nel 2024, i potenziali beneficiari dovranno seguire alcune procedure ben identificate legislativamente. Le stesse comprendono altresì la preparazione e la presentazione di una determinata documentazione.

  1. Documentazione tecnica. In questo contesto, ci si riferisce alla preparazione di una relazione tecnica da parte di un tecnico qualificato. Il tecnico certificherà, pertanto, l’ammissibilità degli interventi, ai sensi delle nuove normative sul Superbonus.
  2. Asseverazioni. Si tratta della presentazione d’asseverazioni tecniche, aventi la funzione d’attestare il rispetto dei requisiti di legge, relativi agli standard energetici e antisismici, se applicabile.
  3. Comunicazioni ENEA. Qui si parla dell’invio di informazioni, relative agli interventi effettuati, all’ENEA. Il che dovrà avvenire per gli interventi d’efficientamento energetico.
  4. Dichiarazione dei redditi. Si dovrà indicare, nella dichiarazione dei redditi, l’intenzione d’usufruire del Superbonus, con la specifica della quota di detrazione spettante.

I termini per la presentazione, delle domande e della documentazione, variano relativamente alla specifica tipologia d’intervento e devono essere verificati con attenzione. Tenendo sempre presenti le scadenze annunciate per il 2024.

Massimizzare i benefici del nuovo Superbonus

Se si desidera massimizzare i benefici del Superbonus modificato, sono certamente da assumere i seguenti consigli sulle tempistiche d’inizio dei lavori.

  1. Anticipazione. Parliamo d’intraprendere i lavori il prima possibile, specie se vi sono indicazioni di possibili futuri cambiamenti normativi. Questi ultimi, vista l’attuale tendenza, potrebbero ridurre ulteriormente le detrazioni.
  2. Scadenze normative. Assicuriamoci di comprendere e rispettare le scadenze specifiche imposte dalla normativa, con l’intento di rendere la propria posizione idonea al Superbonus. Ad esempio, alcuni benefici potrebbero essere legati alla data d’inizio dei lavori.
  3. Preparazione documentale. Da completare la documentazione necessaria, come asseverazioni e permessi, ben prima dell’inizio dei lavori. Ci servirà a scongiurare l’ipotesi di ritardi.
  4. Monitoraggio degli aggiornamenti. Teniamo sempre d’occhio eventuali aggiornamenti legislativi, o proroghe, che potrebbero influenzare l’esito della richiesta di detrazione.

Precisazioni sul Superbonus per le zone sismiche

il Superbonus continua a offrire, per come sottolineato già in apertura, la detrazione del 110% per interventi specifici nelle zone sismiche, focalizzati principalmente su riduzione del rischio sismico ed efficienza energetica. Vediamo cosa essi includono, più nel dettaglio.

  1. Ristrutturazione antisismica. Sono dunque compresi tutti quei miglioramenti strutturali in grado d’aumentare la resistenza degli edifici, rispetto agli eventi sismici.
  2. Efficienza energetica. In quest’ambito è compreso ogni intervento votato al miglioramento dell’isolamento termico. Così come, analogamente, all’installazione dei sistemi di riscaldamento o raffreddamento più efficienti, e altre modifiche volte a ridurre il consumo energetico.

I lavori in questione dovranno essere realizzati sugli edifici situati nelle zone che, per legge, siano classificate a rischio sismico elevato. E dovranno parimenti seguire le linee guida, stabilite dalla normativa per qualificarsi alla detrazione al 110%.

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