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Turisti sedia Van Gogh

Turisti sedia Van Gogh: quando l’arte incontra… il fondoschiena sbagliato

Eh sì, l’incredibile (e un po’ tragicomica) storia dei turisti sedia Van Gogh inizia proprio così: due visitatori, forse troppo stanchi o troppo distratti, si sono seduti su un’opera d’arte. Ma non su una qualunque: sulla scintillante sedia di Van Gogh firmata dall’artista contemporaneo Nicola Bolla, completamente ricoperta di cristalli Swarovski.

Il risultato? Una scena da film comico con finale drammatico: la sedia è andata distrutta, e i turisti… anche un po’ (giustamente) svergognati.

Un’opera da ammirare, non da testare con il lato B

L’opera si trovava all’interno del prestigioso Palazzo Maffei a Verona, un museo che unisce arte classica e contemporanea con stile e originalità.

La sedia in questione, ispirata alla celebre sedia di Van Gogh ritratta nei suoi quadri, è stata reinterpretata da Bolla in versione glamour: migliaia di Swarovski scintillanti, un pezzo unico e delicatissimo.

Eppure, questi turisti sedia Van Gogh hanno pensato bene di provarla come fosse un trono IKEA durante un giro in showroom.

Turisti sedia Van Gogh: La direzione non l’ha presa proprio con filosofia

Il museo, comprensibilmente scioccato, ha condiviso il video dell’incidente. No, non per umiliare i due improvvisati “testatori di sedie”, ma per trasformare l’accaduto in un momento di riflessione.

«Non è una semplice informazione o condanna – ha dichiarato la dirigenza – ma la volontà di Palazzo Maffei di rendere questo grave evento un’occasione per riflettere su quanto l’arte vada rispettata, compresa e protetta». Perché l’arte non è solo da guardare, è anche da capire… e da non schiacciare.

Quando la vacanza diventa virale (non nel modo giusto)

La clip dell’incidente ha fatto il giro del web in poche ore. In sottofondo si sentono risatine nervose, e le espressioni dei turisti sono quelle di chi si è appena reso conto di aver fatto una gigantesca figuraccia internazionale. Non sono stati resi noti i dettagli sulle eventuali conseguenze legali o assicurative, ma una cosa è certa: tra tutti i souvenir da portare a casa, questo episodio sarà il più indelebile.

Insomma, questa storia ci ricorda che nei musei ci sono cose che vanno guardate con gli occhi, non provate col sedere.

Forse, per una volta, i futuri “turisti sedia Van Gogh” impareranno che basta un selfie da una distanza ragionevole, lasciando la sedia a brillare nel suo posto d’onore, intatta e in tutto il suo splendore.

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Total Design, La Redazione

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