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Valencia

Viaggi e architettura contemporanea: cosa vedere

Viaggi e architettura: l’Europa vista con gli occhi di un architetto

I viaggi sono  una parte importante del nostro “essere architetti”, accrescono la nostra cultura costruttiva ed estetica, oltre a permettere di “toccare con mano” edifici di notevole importanza.

In questa nuova serie faremo un “tour virtuale” nelle principali capitali europee, alla scoperta delle architetture contemporanee più interessanti da visitare.

Iniziamo da Valencia, la terza città della Spagna per numero di abitanti, nonché città natale di Santiago Calatrava, che qui ha realizzato alcune delle sue opere più conosciute.

La prima tappa quindi di questo viaggio nell’architettura contemporanea valenciana è sicuramente la Città delle Arti e della Scienza: le strutture che compongono il complesso architettonico, si sviluppano lungo i giardini del Turia, ricavati nel vecchio corso dell’omonimo fiume, si estendono su un lotto lungo 8 chilometri e largo 200 metri.

Il complesso progettato da Santiago Calatrava si compone di quattro grandi edifici: il Palazzo delle Arti, il Museo della Scienza, l’Hemisferic e l’Agorà, realizzati per ospitare mostre ed eventi. Caratterizzati dalle forme architettoniche riconoscibili, dall’utilizzo delle superfici bianche, sia nel calcestruzzo armato che per le superfici rivestite in maioliche tipiche dell’architettura spagnola, il complesso risulta essere un punto di riferimento per l’intera città, ponendosi come “biglietto da visita” della Valencia contemporanea.

Palazzo delle Arti Santiago Calatrava Valencia  Museo della Scienza Santiago Calatrava Valencia Hemisferic Santiago Calatrava Valencia  Agorà Santiago Calatrava Valencia

In successione, troviamo l‘Oceanografico, dove spicca la struttura progettata da Felix Candela, al cui interno si trova un ristorante: realizzato interamente in calcestruzzo armato gettato in opera con spessore variabile da 8 a 80 cm, la struttura a guscio che funge da copertura rispetta formalmente tutte le regole di calcolo del paraboloide iperbolico, ampiamente utilizzato da Felix Candela fin dalle sue prime realizzazioni. Composto da 8 paraboloidi che convergono al centro dell’edificio e le cui sommità aggettano rispetto al filo di facciata, l’edificio sfrutta la struttura in c.a. anche come elemento di regolazione e controllo del flusso solare entrante attraverso le ampie vetrate che permettono una vista a 360° del parco marino.

Oceanografico Felix Candela  Oceanografico Felix Candela interno

Sempre rimanendo lungo i giardini del Turia, troviamo il Palau de la Musica: l’architetto José María de Paredes, lo concepí come una grande cupola in vetro ben integrata nei giardini grazie anche al disegno di quest’ultimi, infatti danno il benvenuto ai visitatori giochi d’acqua e di luce immersi in una studiata vegetazione. Per inciso, il disegno dei giardini del Turia  è opera dell’architetto catalano Ricardo Bofill.

Palazzo della musica Valencia

Concludiamo con una visita alla zona del porto, dove troviamo l’edificio Veles e Vents, progettato da David Chipperfied in occasione dell’America’s Cup tenutasi a Valencia nel 2007: l’edificio è composto da quattro piattaforme orizzontali, sovrapposte tra di loro e contornate da terrazze che si affacciano sulla darsena e sul canale interno del porto, per favorire la vista delle regate e degli avvenimenti che si svolgevano all’interno del recinto portuale sportivo. I primi due piani della struttura erano stati creati come spazi pubblici, mentre gli ultimi due piani erano riservati all’azienda organizzatrice dell’America’s Cup e alle sale VIP. Costruito in acciaio verniciato bianco che funge da ornamento alla struttura di calcestruzzo, il soffitto è rivestito da pannelli metallici bianchi e per i pavimenti delle terrazze è stato utilizzato un legno nobile brasiliano.

 

Veles e Vents David Chipperfied  Veles e Vents David Chipperfied particolare balaustra

 

Arch. Elena Valori

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