Viaggio fra le nuove architetture di Barcellona
Da anni Barcellona, la città del “modernismo catalano” sta vedendo la nascita di molte nuove architetture: non ci si reca più quindi a Barcellona solo per ammirare la Sagrada Familia e le altre opere di Gaudí, ma anche per le architetture contemporanee che la città catalana vanta.
Iniziamo dall’intervento più “vecchio”, ma che sicuramente è uno dei simboli della città: la torre delle telecomunicazioni. Opera di Santiago Calatrava (non a caso è conosciuta anche con il nome di Torre Calatrava) questa torre delle telecomunicazioni è stata costruita in occasione dei Giochi Olimpici nel 1992. Questa grande torre in acciaio alta 136 metri rappresenta, secondo l’architetto, il corpo di un atleta che china il capo per ricevere una medaglia.
Continuiamo con un’opera di tutt’altro impatto e funzionalità, il Forum Building, progettato dagli architetti svizzeri Herzog e De Meuron nel 2004. Si tratta di un edificio di forma triangolare di 180 metri di lato, ubicato nel triangolo della strada Diagonall, La Rambla de Prim e la Ronda Litoral. L’edificio risulta rialzato rispetto alla quota della strada, dando così l’impressione di una grossa tenda blu che scende dall’alto. Le aperture a specchio sono sagomati in modo da ricordare dei cocci di vetro rotti. Questa costruzione crea uno spazio pubblico coperto che dal punto di vista funzionale risulta essere estremamente flessibile, volto ad ospitare spazi museali dedicati alle culture, all’arte e al design.
Nel settembre 2012 è stato inaugurato il Renaissance Barcelona Fira Hotel, progettato da Jean Nouvel (che a Barcellona aveva già costruito la Torre Agbar, inaugurata nel 2005). Sulla facciata di questo edificio a torre alto 27 piani si fonde un giardino verticale, in cui le palme e la vegetazione naturale si trasformano in elementi architettonici che rendono l’albergo una vera e propria oasi naturale. L’edificio è concepito in modo da utilizzare la luce naturale durante il giorno; l’intento dichiarato dai progettisti era quello di ottenere un “elemento che vive in trasformazione permanente” attraverso l’interazione continua di luce e ombra all’interno dell’edificio e la fusione di design e natura. Esteticamente la facciata dell’hotel si distingue dagli altri edifici anche grazie alla presenza di finestre a forma di foglia che incorniciano ognuna delle 357 camere.
Arch. Elena Valori