Archea associati è uno studio di architettura famoso in tutto il mondo. Coi suoi progetti che spaziano dall’architettura all’urbanistica, lo studio oggi occupa una posizione di rilievo nel panorama internazionale. Continua a leggere per scoprire tutti i segreti e le opere più interessanti.
Archea Associati biografia
Archea associati viene fondato nel 1988 a Firenze dagli architetti Laura Andreini, Marco Casamonti e Giovanni Polazzi. Nel 1999, entra a far parte degli associati Silvia Fabi, coordinatrice delle attività di progettazione dello studio. Gli interessi e le attività di ricerca di Archea Associati spaziano dal paesaggio alla città, dall’edificio al design. I progetti di Archea associati si spingono anche al mondo dell’editoria. Lo studio infatti si occupa anche della direzione e redazione della rivista internazionale di architettura “Area”. Oggi lo studio vanta un team di oltre ottanta architetti sparsi nelle varie sedi di Archea associati. Oltre all’headquarter di Firenze infatti si sono aggiunti negli anni anche le sedi di Milano, Roma, Pechino, Dubai e San Paolo.
Archea Associati opere
L’attività dello studio vanta numerose realizzazioni sia in Italia che all’estero. Vediamo insieme le opere più belle realizzate da Archea Associati negli anni.
Moove – Changli Country (in corso)
Il progetto di Archea per una nuova cantina a Chang Li, Cina,è l’opportunità per ri-progettare un’ampia zona non urbanizzata. L’attenzione all’orografia e al dialogo con il paesaggio fa assumere agli elementi architettonici un ruolo molto forte e attraente per il terreno circostante.
L’idea è la creazione di una grande copertura verdeggiante che marca l’ingresso principale alla cantina, pensato come punto di riferimento piuttosto che come edificio. Si tratta di un check-point per gli accessi che ospita spazi commerciali, diventando un elemento di continuità con il parco e il vigneto.
La zona centrale del lotto è divisa in tre parti. Nella parte settentrionale si trovano le ville-residenza che offrono un’ampia vista panoramica. Nella parte centrale si trova il parco naturale con percorsi, laghi artificiali e zone di riposo. I vigneti, nella parte meridionale, sono invece attraversati da una via di servizio per le attività agricole.
Nel progetto complessivo dell’edificio i vigneti sono l’elemento di unione tra il parco ed il sistema cantina-hotel-museo. La parte occidentale, in una posizione di rilievo rispetto alla vallata, ospita la cantina, che include al suo interno l’albergo e il museo del vino. Il complesso architettonico segue l’orografia del terreno e diventa l’elemento iconico del progetto, essendo in grado di dialogare con il paesaggio e garantire un’esperienza sensoriale ai suoi visitatori.
Stadio Nazionale dell’Albania – Tirana (2019)
Il progetto di Archea per il nuovo Stadio Nazionale dell’Albania, si trova nella parte terminale dell’asse principale della città di Tirana. Lo stadio rientra in un’opera di sostituzione edilizia, visto che è ubicato nella stessa area dove sorgeva l’originale complesso sportivo dedicato all’atletica e al calcio disegnato alla fine degli anni Trenta dall’architetto fiorentino Gherardo Bosio.
L’edificio, ad eccezione della struttura monumentale di ingresso della tribuna autorità, è stato completamente demolito e ricostruito con l’obiettivo di costruire un impianto capace di soddisfare gli standard Uefa, di realizzare un impianto per il calcio integralmente coperto con annessi servizi, funzioni e attività in grado di far vivere l’edificio tutti i giorni con continuità. Obiettivo dell’intervento era realizzare un monumento contemporaneo in grado di valorizzare, attraverso un’infrastruttura dedicata allo sport, l’immagine e il ruolo della capitale albanese.
Il nuovo stadio si caratterizza per la presenza di tre tribune, invece che quattro, e si presenta come una sorta di teatro classico, riproponendo anche l’idea dello stadio La Bombonera di Buenos Aires, in particolare per dare una risposta allo spazio limitato dell’area di progetto. Altro elemento distintivo dell’opera è la torre alta 100 metri, al cui interno si trova un hotel. Il progetto di Archea Associati tende a generare una spazialità urbana incentrata sull’idea di valorizzazione delle piazze pubbliche che creano nuovi ambiti e possibilità d’uso delle superfici circostanti lo stadio, prima negate alla collettività perché parte integrante dell’impianto sportivo.
TSH The Student Hotel – Firenze (2018)
Archea Associati ha curato il recupero e la trasformazione funzionale di un edificio storico fiorentino evidenziando come la struttura tipologica del complesso per uffici sia stata adattata con relativa semplicità alla nuova destinazione ricettiva.
Gli interventi più significativi hanno riguardato la configurazione della corte interna trasformata in una nuova piazza urbana, la struttura della nuova hall che affaccia su quest’area e tutti gli spazi di co-working e servizio. Questi spazi sono importanti per mantenere vivo lo spazio e far dialogare indoor e outdoor attraverso la realizzazione di un nastro vetrato che ha anche la funzione di proiettare all’esterno la luce nelle ore notturne.
Al complesso esistente, appartengono anche due grandi torri che affacciano sulla nuova piazza interna e all’esterno su via Lorenzo il Magnifico. Sulla copertura di questi due edifici, sono stati realizzati due spazi abitabili dedicati al leisure che costituiscono la grande attrattiva del nuovo TSH: una piscina ed una palestra con vista sul centro e sulle colline di Firenze.
L’ingresso avviene da due aperture esistenti sul viale Spartaco Lavagnini ed è molto discreto e rispettoso della struttura ottocentesca neo rinascimentale proposta dal Poggi ma appena entrati uno spazio bianco in leggera salita porta alla piazza interna considerata vero e proprio luogo degli eventi fulcro dell’intero complesso.
Ristrutturazione ex magazzino vini- Trieste (2017)
L’intervento proposto da Archea associati riguarda il recupero e la trasformazione dell’ottocentesco volume dell’ex Magazzino Vini posto sul lungomare di Trieste. Il progetto non modifica il volume originario ma lo occupa scavando al suo interno un ulteriore edificio etereo e traslucido completamente indipendente.
Lo stacco fisico tra il nuovo manufatto e il paramento storico consente di realizzare uno spazio posto tra interno ed esterno di grande suggestione, interamente rivestito in pietra d’Istria.
Il vetro che chiude l’involucro interno riflette i contorni delle mura del magazzino e delle sue aperture permettendo di rendere visibili le attività che vi si svolgeranno all’interno.
Colle Loreto – Lugano (2016)
L’edificio residenziale progettato da Archea Associati a Lugano, si presenta come un unico volume, orientato lungo l’asse est-ovest in direzione del lago; al suo interno si trovano 16 appartamenti di lusso.
Il volume è fortemente caratterizzato dalla struttura portante in cemento armato, sorretto esclusivamente dai due corpi scala che collegano i vari livelli abitativi. In questo modo si creano due grandi sbalzi, di 20 m verso lago e 12 metri verso monte, che caratterizzano l’edificio. Proprio in virtù di questa scelta architettonica tutti gli appartamenti risultano privi di pilastri, consentendo in tal modo la creazione di ambienti interni che godono di un’elevata flessibilità degli spazi e di ambienti esterni molto ampi.
Ogni piano dell’edificio è composto da 3 principali tipologie abitative, tutte provviste di grandi logge ed ampie aperture, oltre ai giardini pensili del quarto piano. All’interno dei vari appartamenti tutte le soluzioni tecnologiche adottate sono concepite per garantire un elevato standard, sia dal punto di vista termico che acustico.
Le partizioni interne e i controsoffitti sono realizzati in cartongesso, mentre pavimenti e rivestimenti sono in pietra e legno. I serramenti esterni, in vetro stratificato, garantiscono un elevato grado di isolamento, mentre tutti i parapetti sono realizzati in cristallo per agevolare il rapporto diretto con il panorama.
Liling World Ceramic Art City – Liling (2015)
L’idea base che ha guidato Archea associati nella progettazione di del Liling Word Ceramic Art City è quella di collocare un museo e un albergo su un’area industriale per la lavorazione della ceramica.
Le varie funzioni sono infatti situate all’interno di volumi a pianta circolare, o all’interno di moduli che possono essere geometricamente circoscritti. Questi volumi rimandano alle lavorazioni della ceramica. Moltiplicando i volumi si crea un sistema organizzato liberamente, in grado di delineare lo spazio aperto e stabilire relazioni di vicinanza che possono essere denominate intra-spazi. Seguendo questo principio, la forma e gli esempi dei volumi possibili non sono importanti in sé e per sé.
Di fondamentale importanza, invece, è l’attenzione allo spazio dei vasi, la cui forma delinea contorni sinuosi senza spigoli vivi, ma sempre concavi o convessi. L’intra-spazio, come visibile nella concezione originaria, prende forma in una linea di vasi che segue una regola commutativa, mutevole ma senza cambiare il risultato finale, sempre assicurato dalla giustapposizione dei contorni generativi dei vasi.
Santo Stefano centro di riabilitazione- Potenza Picena (2015)
Questo progetto di Archea Associati per un edificio a destinazione socio-sanitaria e servizi denominato “Padiglione F” rappresenta il tassello di completamento dello storico complesso dell’Istituto di Riabilitazione Santo Stefano di Porto Potenza Picena, in provincia di Macerata.
L’intervento fa parte di un più vasto progetto di riqualificazione interna ed esterna del complesso sanitario, nell’ottica di ammodernamento della struttura in linea con il livello dei servizi offerti. La particolare forma del lotto e la presenza di due limiti importanti quali la ferrovia e la strada statale, hanno vincolato il progetto dell’edificio donandogli una forma stretta ed allungata.
Archea ha posto particolare attenzione allo studio dei cromatismi del contesto che circonda l’edificio, la nobilitazione di materiali poveri che si fondono con quelli utilizzati nel resto del complesso, come pure la volontà di interrompere le onde sonore sul fronte strada e la concezione dell’involucro come moderna architettura che dialoga con il passato del territorio, sono le chiavi di lettura delle scelte estetiche adottate per l’edificio.
Il complesso si sviluppa in tre piani fuori terra ed uno interrato che funge da area parcheggio, servizi e locali tecnici; al piano terra, oltre all’ingresso principale e ai servizi, è presente un’area amministrativa, una diagnostica ed un centro ambulatoriale. I restanti due piani sono completamente dedicati alla degenza. E’ stato privilegiato un sistema costruttivo a secco suddiviso in due blocchi, uno in calcestruzzo prefabbricato, l’altro in acciaio strutturale. Al primo e al secondo piano la facciata esterna è caratterizzata dalla presenza di pannelli in cls alleggerito montati a sbalzo con una funzione frangisole e di barriera acustica.
Cantina Antinori – Bargino (2013)
Questo progetto sicuramente ha reso Archea Associati famoso in tutto il mondo. L’area di intervento si inserisce nello straordinario contesto vinicolo-collinare del Chianti, a metà strada tra Firenze e Siena.
Archea Associati sviluppa in questo contesto un progetto incentrato sulla sperimentazione geo-morfologica. La costruzione fisica e concettuale della cantina è infatti basata sul legame profondo con la terra. Questa relazione tanto esasperata e sofferta porta l’immagine architettonica a nascondersi e con-fondersi con la terra.
Il progetto integra il costruito al paesaggio agreste dove il complesso industriale è dissimulato attraverso la realizzazione di una copertura che definisce l’invenzione di un nuovo piano di campagna coltivato a vigneto e disegnato da due tagli orizzontali. Questi tagli permettono l’ingresso della luce e l’inquadratura del paesaggio. Le aperture-fenditure svelano, senza evidenziarlo, l’interno ipogeo: lungo quella più bassa sono distribuiti gli spazi uffici e le aree espositive, strutturati come un belvedere posto al di sopra della barriccaia e delle zone di vinificazione, mentre su quella superiore si aprono le zone di imbottigliamento e immagazzinamento.
I materiali e le tecnologie evocano la tradizione locale esprimendo con continuità il tema della naturalità. Questo si vede sia nell’uso della terracotta, sia nell’uso dell’energia naturalmente prodotta dalla terra per raffrescare e coibentare la cantina.
Biblioteca Municipale e Auditorium- Curno (2009)
All’interno di un’area scolastica preesistente è stato ricavato il sedime per la realizzazione di una nuova biblioteca pubblica e di un piccolo auditorium di 250 posti. L’ubicazione ha suggerito ad Archea Associati l’idea di un progetto incentrato sulla continuità dello spazio pubblico circostante. L’edificio, concepito come una sorta di libro aperto, è attraversato da un tetto gradinata utilizzabile anche per spettacoli all’aperto in modo da estendere la piazza pubblica antistante fino alla copertura dell’edificio.
Lo schema planimetrico distingue le attività che riguardano la sala rettangolare dell’auditorium, dagli spazi della biblioteca, perimetrati da una sagoma longitudinale. La linea di demarcazione tra i due ambiti realizza quindi un nuovo percorso configurato come un vuoto a tripla altezza. Questo enorme spazio è scandito orizzontalmente da un sistema di soppalchi che fungono da percorsi. Verticalmente invece è la successione di montanti che strutturano l’intera parete come contenitore ed espositore di libri.
I materiali sono ridotti all’essenziale; il calcestruzzo faccia vista colorato in pasta, ha consentito di plasmare le superfici verticali come pagine di un ideale libro inciso da lettere.
Stop Line Complesso Polifunzionale – Bergamo (1995)
L’edificio è situato lungo una trafficata strada statale, in un margine urbano caratterizzato da lotti regolari e volumi industriali. Il progetto si identifica con il luogo e con la presenza scatolare dei suoi manufatti rifiutando l’inespressività funzionale degli edifici contenitore. La doppia identità della facciata progettata da Archea Associati ne è l’espressione più immediata. Di giorno è un fronte cieco di acciaio corten forato, interrotto dalle bucature delle porte di sicurezza e dallo squarcio verticale di accesso. Di notte il muro di ruggine si smaterializza, trasfigurandosi in una visione animata di punti luminosi, moltiplicati dallo specchio d’acqua antistante.
La planimetria evidenzia il perimetro e la struttura esistenti e centralizza l’arena come piazza aperta, attorniata dai pubblici esercizi. Le attività si distribuiscono su 4 livelli, compresi sotterraneo e copertura/terrazza carrabile. Attualmente l’edificio ha subito una nuova trasformazione tornando ad interpretare una più anonima attività commerciale, quindi ancora legata al lavoro.
Archea Associati curiosità
Oltre alla ricerca in ambito progettuale ogni socio fondatore dello studio svolge una parallela attività nelle Facoltà di Architettura di Firenze e Genova.